Esiste una stretta relazione tra la parodontite, l’infiammazione multifattoriale che interessa i tessuti di sostegno del dente, e le malattie sistemiche. La ragione è legata ai meccanismi infiammatori che caratterizzano la piorrea e, non a caso, proprio questa condizione è considerata un fattore di rischio per lo sviluppo di molte di queste patologie.
Tuttavia, è vero anche il paradigma opposto: le persone che soffrono di alcune malattie sistemiche possono essere più soggette all’insorgenza della parodontite, a sua volta una condizione molto severa che provoca importanti costi biologici nel paziente se non viene tempestivamente (e adeguatamente) trattata.
Quale connessione c’è tra parodontite e malattie sistemiche?
Per comprendere il
Poiché, quindi, la parodontite provoca l’aumento dell’infiammazione sistemica e il passaggio dei batteri parodontali dal cavo orale al flusso sanguigno che percorre l’intero organismo, essa ha inevitabilmente un’incidenza significativa sulla comparsa o sulla recrudescenza di alcune malattie infiammatorie croniche.
Ma cosa si intende esattamente quando si parla di malattie sistemiche?
In questo modo si definiscono patologie o condizioni che colpiscono contemporaneamente più organi e apparati. Nella categoria delle malattie sistemiche rientrano quindi alcune malattie genetiche, patologie reumatiche e alcune forme di malattie rare. Tra le malattie sistemiche più diffuse e conosciute figurano il diabete mellito, la malattia arteriosclerotica, varie patologie cardiovascolari, l’artrite reumatoide, il Lupus eritematoso sistemico, alcune malattie endocrine e molte altre patologie.
Come confermato da Rosalyn Sulyanto, DMD, MS, Boston Children’s Hospital nella ricerca del 2021 intitolata “disturbi-dei-denti/approccio-al-paziente-con-problemi-odontoiatrici/malattie-sistemiche-e-cavit%C3%A0-orale”>Malattie sistemiche e cavità orale”, una malattia sistemica può di frequente accompagnarsi alla comparsa di lesioni a carico del cavo orale e delle strutture adiacenti. Prestare massima attenzione alla salute della bocca di pazienti che soffrono di malattie autoimmuni può, pertanto, consentire di intervenire tempestivamente con un trattamento parodontale mirato e, allo stesso modo, trattare la parodontite in un paziente che non soffre di malattie autoimmuni o sistemiche ridurrà il rischio della loro insorgenza.
Vediamo ora in modo più specifico quale legame intercorre tra la parodontite e alcune delle malattie sistemiche più note.
“border-style: solid; border-top-width: 1px; border-right-width: 1px; border-left-width: 1px; border-bottom-width: 1px; border-color: #0c525e; background-color: #0c525e; color: #fff; padding-top: calc(15px – 1px); padding-right: calc(30px – 1px); padding-bottom: calc(15px – 1px); padding-left: calc(30px – 1px);” href=”#form” rel=”noreferrer noopener”>Scarica l’infografica
Malattia parodontale e diabete
In linea generale, il paziente diabetico corre un rischio molto più alto di contrarre patologie orali e parodontali rispetto al paziente non diabetico, e il diabete stesso è una malattia caratterizzata da importanti conseguenze anche a carico della bocca.
In particolare, esiste un legame bidirezionale tra parodontite e diabete mellito: il paziente diabetico è fortemente predisposto alla comparsa della patologia parodontale, con conseguente difficoltà nel controllo metabolico qualora questa non fosse correttamente trattata.
L’alterazione del controllo glicemico è, in questo caso, il risultato del costante transito di tossine batteriche e di batteri nel flusso sanguigno, oltre che da un eccessivo rilascio di mediatori infiammatori.
Malattia arteriosclerotica e parodontite
Per quanto riguarda il legame tra parodontite e la malattia arteriosclerotica, è opportuno ricordare che entrambe queste condizioni che condividono la medesima patogenesi. Come segnalato nella ricerca “Strength of Evidence Relating Periodontal Disease and Atherosclerotic Disease”, l’entità e la consistenza del legame tra queste due malattie potrebbero causare un aumento del rischio di ictus ischemico nel paziente.
Dental Tribune a sua volta riporta che è stato dimostrato come la presenza di infiammazione giochi un ruolo piuttosto cruciale nell’avvio e nell’evoluzione dell’aterosclerosi, e che i marker infiammatori ematici sistemici si rivelano potenti fattori predittivi per gli eventi coronarici.
Parodontite e complicanze ostetriche come parti pretermine
Nel corso della gravidanza il corpo della donna è soggetto a fisiologiche alterazioni ormonali che, in molti casi, finiscono con l’interessare anche la struttura del parodonto. È quindi piuttosto comune che la donna in gestazione sviluppi la parodontite, così come che altre malattie gengivali preesistenti tendano ad aggravarsi durante la gravidanza.
Lo studio “Benefits of Periodontal Therapy When Preterm Birth Threatens” indica una crescente evidenza della malattia parodontale come fattore di rischio per parti pretermine, sottolineando l’importanza di mantenere monitorata la salute orale delle donne in gravidanza – in particolare se la loro gestazione è considerata difficile.
Come riconoscere la presenza di infiammazione a livello del cavo orale
In conclusione, il legame tra malattie sistemiche e malattia parodontale si snoda secondo due direttrici: da un lato la batteremia, ossia la presenza di batteri nel flusso sanguigno a partire dalla microcircolazione a livello dell’epitelio del solco gengivale, dove sono presenti le sacche parodontali; e dall’altro l’infiammazione sistemica che si sviluppa a seguito della risposta infiammatoria locale determinata dalla presenza delle sacche parodontali stesse.
Va da sé che, a fronte di uno stato infiammatorio ormai cronicizzato e persistente, l’organismo nel suo complesso sarà molto più esposto all’insorgenza di altre patologie – malattie sistemiche incluse.
Seppure sia vero che la parodontite è considerata una malattia invisibile perché, fino a che non ha raggiunto i suoi stadi più avanzati (ricordiamo che, nella fase finale, si verifica la caduta dei denti colpiti), i suoi sintomi tendono a passare quasi inosservati, è altrettanto vero che con un po’ di attenzione è possibile notare in modo precoce i segnali di infiammazione a livello delle gengive.
Questa rappresenta uno dei primissimi sintomi della malattia parodontale, assieme al rossore, all’aumento del volume delle gengive, alla sensazione di dolore e al sanguinamento anche in assenza di particolari sollecitazioni. Laddove tale condizione non si risolva spontaneamente entro qualche giorno, è quindi essenziale rivolgersi in modo tempestivo al proprio dentista.
Ecco a seguire i “campanelli d’allarme” della possibile presenza di parodontite:
- Sanguinamento delle gengive non solo alla masticazione o al momento della pulizia dei denti, ma anche in assenza di cause apparenti.
- Alitosi grave e persistente anche senza consumare alimenti che possono provocarla.
- Tumefazione delle gengive, spesso accompagnata da dolore.
- Arrossamento delle gengive, frequente o cronico.
- Ritrazione delle gengive fino a scoprire la radice del dente.
- Dolore a carico delle gengive, ricorrente o cronico.
- Mobilità dei denti, e non per la fisiologica sostituzione dei denti da latte da parte di quelli definitivi.
- Sensibilità dentale diffusa al caldo o al freddo.
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