La salute orale è importante in ogni fase della vita – gravidanza e allattamento comprese.
La ragione è legata al fatto che, nel corso di entrambi, è ormai assodato il verificarsi di un sensibile incremento di problematiche odontostomatologiche come gengiviti e sanguinamento gengivale che possono essere associate a un aumento della sensibilità dentale, e granuloma piogenico (o epulide gravidica).
Quest’ultimo si presenta come una massa di tessuto gengivale di colore rosso o violaceo, fastidiosa e in grado di provocare sanguinamento. Si tratta di una condizione associata ai cambiamenti ormonali e, in particolare, all’aumento dei livelli di progesterone ed estrogeni tipico della gravidanza: tali cambiamenti possono influenzare la risposta dei tessuti gengivali alla placca batterica, e portare alla comparsa dell’epulide.
In alcuni casi, il periodo della gestazione (così come quello dell’allattamento) possono coincidere persino con l’insorgenza della malattia parodontale. Quando la parodontite insorge nel corso della gravidanza è importante intervenire rapidamente e non sottovalutare la condizione.
Fino al 2017, anno in cui è cambiata la metodologia di classificazione dei diversi tipi di parodontite*, quando la malattia parodontale insorgeva durante la gestazione prendeva il nome di parodontite gravidica.
A seguito di questa modifica della classificazione delle malattie parodontali, la parodontite gravidica rientra nelle comuni parodontiti, in quanto l’eziologia ed il decorso sono gli stessi: in caso l’infezione non venga curata nella maniera adeguata l’esito sarà infatti quello della perdita dei denti.
La corretta cura dei denti sia in gravidanza che in allattamento è inoltre fondamentale perché sempre più evidenze scientifiche confermano che eventuali problematiche odontostomatologiche possono avere ripercussioni non soltanto sulla salute della futura mamma (o neomamma), ma anche del bebè.
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Malattie odontostomatologiche in gravidanza e allattamento: cos’è la parodontite e perché insorge?
L’insorgenza della parodontite in gravidanza e delle malattie odontostomatologiche che abbiamo elencato poco sopra è legata in particolare all’aumento della circolazione sanguigna che, seppure utile al corretto sviluppo del feto, può portare anche a un incremento della vasodilatazione con conseguente irritazione e gonfiore gengivale.
Allo stesso modo, anche gli sbalzi ormonali tipici del periodo della gravidanza – e in particolare l’aumento dei progestinici – giocano un ruolo cruciale nella comparsa di queste condizioni in funzione della loro influenza sul sistema immunitario.
Durante il periodo della gravidanza, la gengivite può presentarsi anche in bocche apparentemente sane o in presenza di una scarsa quantità di placca o tartaro. In linea generale, la problematica insorge a partire dal secondo o terzo mese di gestazione, per poi scomparire dopo il parto. Tuttavia, in alcuni casi l’infiammazione alle gengive può degenerare nel corso della gravidanza per trasformarsi, appunto, in parodontite.
La parodontite si verifica quando la gengivite progredisce ulteriormente, coinvolgendo i tessuti di supporto dei denti: il parodonto. Tale condizione può portare a sintomi ben più gravi, come recessione gengivale, formazione di tasche gengivali e – nei casi più severi – persino perdita di denti. Quando il problema non viene adeguatamente gestito, l’evoluzione della parodontite in gravidanza è quindi del tutto identica a quella della “comune” malattia parodontale.
È assolutamente fondamentale non ignorare la sintomatologia tipica di queste condizioni ma, al contrario, prenotare tempestivamente una visita di controllo presso il proprio odontoiatra – e un eventuale percorso di cura. Non va infatti dimenticato che la parodontite è una malattia infiammatoria multifattoriale molto debilitante che, se non correttamente trattata, porta nelle sue fasi finali alla mobilità dentale e alla caduta dei denti colpiti, con importanti costi biologici per il paziente.
Allo stesso modo, le donne che soffrono di parodontite dovrebbero tenere a mente che la presenza attiva di infiammazioni parodontali nel cavo orale nel periodo della gestazione potrebbe essere correlata alla nascita di bambini sottopeso o prematuri. Per approfondire il legame specifico tra parodontite e gravidanza, ti invitiamo a leggere questo importante contributo del nostro dottor Francesco Martelli.
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Igiene orale e cure dentali in gravidanza: le regole da seguire
È molto importante che le donne in gravidanza e allattamento prestino attenzione alle condizioni della loro bocca e in particolare all’igiene orale, compresa la pulizia regolare dei denti e delle gengive, per prevenire o gestire eventuali condizioni gengivali associate a questi particolari e complessi periodi della vita femminile. Un adeguato consulto e follow-up con il dentista potrà infatti contribuire a monitorare la salute orale della neomamma e, di riflesso, anche a tutelare quella del bambino.
Le regole da seguire per ridurre al minimo il rischio di insorgenza di malattie odontostomatologiche possono essere riassunte come segue:
- Visite regolari dal dentista: a partire dall’inizio della gravidanza fino al termine del periodo di allattamento. Il supporto del proprio odontoiatra di fiducia permetterà infatti di valutare con continuità lo stato di salute della bocca e di individuare tempestivamente eventuali problematiche, oltre che di stabilire il più efficace protocollo di cura. Ricordiamo che, in funzione delle caratteristiche personali del paziente e di eventuali comorbidità, il dentista potrà stabilire una frequenza ad hoc per le visite di check-up.
- Igiene orale rigorosa: sia domiciliare (i denti vanno sempre lavati tre volte al giorno) che professionale. Suggeriamo di scegliere uno spazzolino da denti con setole morbide e dentifricio fluorurato e di utilizzare il filo interdentale almeno una volta al giorno, per ridurre la formazione di placca e ridurre il rischio di carie e gengiviti. È anche consigliato sottoporsi almeno ogni sei mesi a una seduta di igiene orale professionale (detartrasi), periodicità che potrebbe accorciarsi e diventare ancora più frequente in circostanze particolari.
- Scelta di prodotti sicuri: sia durante la gestazione che durante l’allattamento è opportuno prestare ancora più attenzione del consueto alla scelta dei prodotti per la salute orale. Consigliamo di utilizzare paste dentifrice raccomandate dal proprio odontoiatra e di evitare collutori a base di alcol.
- Attenzione ai sintomi: tutti, inclusi quelli apparentemente insignificanti. In presenza di sintomatologie più o meno gravi come alitosi, difficoltà di masticazione, gengive gonfie, rosse e doloranti, sanguinamenti gengivali frequenti è sempre opportuno rivolgersi al proprio dentista ed effettuare, laddove necessario, un’indagine parodontale inclusiva di analisi genetiche e microbiologiche.
- Massima cura nell’alimentazione: meglio evitare – o quantomeno limitare al momento dei pasti – l’assunzione di cibi contenenti zuccheri. Da abolire del tutto le bevande gassate. Al contrario, sarà opportuno favorire una dieta ricca di fibre, calcio (il cui fabbisogno aumenta a circa 1500 mg/giorno), vitamine (in particolar modo C, D e A), minerali e acidi essenziali, con adeguato consumo di frutta e verdura.
Ti invitiamo a prenotare un check-up di controllo nei nostri centri odontoiatrici: nel corso della tua prima visita, i nostri specialisti individueranno insieme a te le corrette modalità per mantenere in salute la tua bocca, evitando l’insorgenza di gengiviti e parodontite e limitando i rischi per la tua salute e quella del tuo bambino.
*: https://www.efp.org/education/continuing-education/perio-classification/ La nuova classificazione delle malattie parodontali e perimplantari è nata durante il World Workshop tenutosi a Chicago nel novembre del 2017 ed organizzato congiuntamente dall’American Academy of Periodontology (AAP) e dalla European Federation of Periodontology (EFP).